Le tipologie di distributori automatici sono estremamente variegate, sia la loro struttura che i loro contenuti possono essere personalizzati ad hoc per soddisfare differenti bisogni.
Un interessante evoluzione della funzione dei Distributori è quella che li vede utilizzati come supporti per azioni di tipo umanitario. La compattezza della macchina e la flessibilità di applicazioni che garantisce sono importanti qualità che potranno prendere i distributori elementi complementari dell’azione umanitaria.
Di seguito tre casi di distributori la cui funzionalità indirizzata all’aiuto sociale o medico, si è rivelata essere un successo.
“Light the world”
In America, da due anni fa, si sono diffuse nel periodo natalizio una serie di macchine chiamate “light the world”, illumina il mondo. In un’insolita inversione dei ruoli le macchine di questa serie non solo dispensano oggetti ma prevedono la possibilità di dare. Con un donazione si può “acquistare” un bene che l’altro distributore, collegato a questo, erogherà gratuitamente a chi lo volesse. Questo sistema rappresenta sfrutta l’immediatezza dei distributori automatici per semplificare il processo di dare ad una caritas. Le macchine “light the world” sono predisposte anche per accettare donazioni, tutte indirizzate a programmi di aiuti umanitari.
“Action Hunger”
Simile all’iniziativa sopra, Action Hunger è una catena di distributori indirizzata prevalentemente a homeless e persone che non riescono a procurarsi cibo a sufficienza. Attivate attraverso l’utilizzo di un’apposita carta reperibile nei rifugi, una persona in necessità potrà avere accesso ad una serie di differenti alimenti. Gran parte dei contenuti provengono da organizzazioni che recuperano cibi in scadenza o simili, spesso considerati rifiuti, nonostante siano in condizioni normali. Secondo il fondatore, Huzaifah Khaled, queste macchine rappresentano una rete di salvezza per tutte le persone senza casa che vivono alla giornata, e che potranno essere sicure di consumare almeno un pasto.
“RecMed”
Un ragazzo di 14 anni, Taylor Rosenthal, dell’Alabama, ha avuto l’idea di inserire in un distributore automatico, al posto di cibo o oggetti, medicine e strumenti di primo soccorso. A dimostrazione di quanto l’innovazione non sia prodotta solo da scienziati e studiosi, l’idea del giovane da lui chiamata, RecMed, ha avuto successo. 100000$ di successo per la precisone, tale è la cifra raccolta dal suo semplice ma geniale progetto. Le potenzialità di sviluppo futuro di questo concetto sono talmente alte che una compagnia ha offerto a Taylor trenta milioni di dollari per la cessione del brevetto, soldi che il ragazzo ha rifiutato. In effetti l’installazione di simili macchine in Paesi del terzo mondo risulterebbe probabilmente in un enorme successo economico.
Bibliografia
R. Scott Lloyd, lds.org (2016) “Light the World Vending Machines Offer Chance to Give Instead of Get”
Julia Jacobo, ABC news (2016) “14-Year-Old Entrepreneur Raises $100K to Create First-Aid Vending Machine”