Accompagnando la loro ampia diffusione nella società moderna, la presenza dei distributori nella cultura popolare è andata via via ad aumentare. Che fossero libri, film o videogiochi, i distributori sono sempre più presenti. Queste macchine sono diventante tanto comuni della cultura generale che vengono utilizzate a fini promozionali o di definizione di una particolare atmosfera. Proprio per le caratteristiche dei particolari sistemi culturali che rappresentano, soprattutto America ed estremo oriente, i distributori sono spesso parte di opere che intendono rappresentare un particolare ambiente, caratterizzato dai valori tipici proprio di queste due società. I distributori infatti incarnano ideali di sviluppo e avanzamento tecnologico. Molte implicazioni sociali dei distributori automatici (alcune peraltro esplorate anche in questo blog) hanno fortemente colpito l’immaginazione di vari autori, la sottesa alienazione dei rapporti umani che la diffusione dell’automatizzazione comporta sono parte integrante di numerose opere di fantascienza. Nel film “Just imagine”, la prima opera fantascientifica ad essere nominata per un Oscar, l’unica fonte legale di bambini sono proprio i distributori automatici, che li vendono a seconda delle preferenza personali.
Dal set di Blade Runner 2049
Vi sono poi distributori automatici che sono diventati le icone stesse dei prodotti che fornivano. Le macchinette vintage della Coca Cola sono fissate nell’immaginario collettivo come elementi definenti di un periodo particolare, fra gli anni ’60 e ’70, quasi sempre presenti in film ambientati in questo particolare periodo.
Bibliografia
(2017) “MIND & MACHINE, future technology, futurist ideas”
John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), 2011-2105 “Just Imagine, in The Encyclopedia of Science Fiction,”.