I distributori nella pop culture

Accompagnando la loro ampia diffusione nella società moderna, la presenza dei distributori nella cultura popolare è andata via via ad aumentare. Che fossero libri, film o videogiochi, i distributori sono sempre più presenti. Queste macchine sono diventante tanto comuni della cultura generale che vengono utilizzate a fini promozionali o di definizione di una particolare atmosfera. Proprio per le caratteristiche dei particolari sistemi culturali che rappresentano, soprattutto America ed estremo oriente, i distributori sono spesso parte di opere che intendono rappresentare un particolare ambiente, caratterizzato dai valori tipici proprio di queste due società.  I distributori infatti incarnano ideali di sviluppo e avanzamento tecnologico. Molte implicazioni sociali dei distributori automatici (alcune peraltro esplorate anche in questo blog) hanno fortemente colpito l’immaginazione di vari autori, la sottesa alienazione dei rapporti umani che la diffusione dell’automatizzazione comporta sono parte integrante di numerose opere di fantascienza. Nel film “Just imagine”, la prima opera fantascientifica ad essere nominata per un Oscar, l’unica fonte legale di bambini sono proprio i distributori automatici, che li vendono a seconda delle preferenza personali.

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                                                     Dal set di Blade Runner 2049

Vi sono poi distributori automatici che sono diventati  le icone stesse dei prodotti che fornivano. Le macchinette vintage della Coca Cola sono fissate nell’immaginario collettivo come elementi definenti di un periodo particolare, fra gli anni ’60 e ’70, quasi sempre presenti in film ambientati in questo particolare periodo.

 

Bibliografia

(2017) “MIND & MACHINE, future technology, futurist ideas”

John Clute, David Langford e Peter Nicholls (a cura di), 2011-2105 “Just Imagine, in The Encyclopedia of Science Fiction,”.

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Sviluppi moderni

Come si può leggere in questo articolo (Un pò di storia) la prima macchina distributrice fu creata da Erone, nel 200 a.C. circa.

Durante tutto il periodo medievale e rinascimentale i distributori automatici conobbero un periodo di oblio. Le condizioni del popolo e le necessità culturali non richiedevano strumenti di questo tipo, pertanto fu necessario aspettare il diciassettesimo secolo per vederne nuovamente.

I distributori automatici infatti riapparvero nel 1600 nelle taverne dell’Inghilterra, come macchine portatili, funzionanti a gettoni, che passavano da cliente a cliente, proponendo soprattutto tabacco. Le macchine erano fatte di ottone. Nel 1822 un libraio inglese, Richard Carlile, ideò un distributore di giornali per la diffusione di opere vietate. Simeon Denham ottenne il brevetto britannico n. 706 per il suo distributore di francobolli nel 1867, il primo distributore completamente automatico.

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La Sweetmeat Automatic Delivery Company è stata fondata nel 1887 in Inghilterra come prima società ad occuparsi principalmente dell’installazione e della manutenzione di distributori automatici. Nel 1893, Stollwerck, un produttore tedesco di cioccolato, vendeva il suo cioccolato in 15.000 distributori automatici.

 

 

 

 

Il primo distributore automatico negli Stati Uniti fu costruito nel 1888 dalla Thomas Adams Gum Company, vendendo gomme sulle piattaforme ferroviarie di New York. L’idea di aggiungere giochi a queste macchine come ulteriore incentivo all’acquisto arrivò nel 1897 quando la Pulver Manufacturing Company aggiunse piccole cifre, che si sarebbero spostate ogni volta che qualcuno acquistava della gomma dalle loro macchine. Questa idea ha generato un nuovo tipo di dispositivo meccanico noto come “stimolatori commerciali”.

Per quanto riguarda l’Italia, nel 1953, la Coca Cola Company portò i suoi distributori di bevande sul territorio nazionale.

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Nel 1963 la Faema già affermata costruttrice di macchine da caffè da bar, produce il primo distributore di caffè espresso: lo chiama “E61” usando lo stesso nome di un’altra sua macchina di successo pensata per i bar. L’E61 era in grado di macinare il caffè e poteva erogare un caffè espresso tramite l’inserimento di una moneta da 50 lire.

Bibliografia

Kerry Segrave (12 July 2002), Vending Machines: An American Social History

 

La frontiera dell’innovazione

“AMAZON GO”

Il primo supermercato senza casse, file e soldi aperto ad inizio anno a Seattle

 

Dopo vari anni di prove e tentativi, a Gennaio 2018 è stato aperto a Seattle, negli Stati Uniti, un punto di vendita fisico di Amazon, senza casse ne cassieri. Per fare gli acquisti basta entrare in negozio, prelevare dagli scaffali ciò che serve e successivamente uscire senza fare la fatidica fila, che tutti noi purtroppo conosciamo molto bene. Gli acquisti verranno addebitati automaticamente sul nostro conto Amazon.

  • Come funziona?

Ogni cliente, per accedere al punto vendita,  deve identificarsi esibendo ad un apposito lettore lo smartphone con il codice personale generato dalla app di Amazon GO.

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  • Sicurezza

Il negozio è interamente ricoperto di telecamere e sensori che seguiranno il cliente durante la sua permanenza. Se per caso, abbiamo comprato un solo succo di frutta, non ce ne verranno addebitati due. Il sistema è anche a prova di furto. Ad esempio, se si cercherà di rubare un articolo, entrerà in gioco un avanzato sistema di sicurezza basato sull’intelligenza artificiale, che addebiterà comunque il prodotto sul nostro conto.
Inoltre, qualche cassiere è comunque presente. Vi è personale che controlla i documenti in caso di acquisto di alcolici, così come vi è una cucina dove si preparano i cibi pronti.

  • Privacy

Essere osservati da così tante telecamere può essere a tratti fastidioso per il cliente. Però, il vice Presidente di Amazon, Dilip Kumar, ci spiega che, Amazon GO non effettua il riconoscimento facciale dei clienti, ma si limita solamente a seguire i loro spostamenti dal campo visivo di una videocamera all’altra.

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Possiamo ragionevolmente credere che quest’innovazione rappresenterà lo standard futuro della distribuzione e della vendita al dettaglio. Questo avrà importanti ripercussioni sul mercato del lavoro. Una previsione generale stabilisce come i lavori “perduti” a seguito di questi sviluppi saranno reintegrati sotto forma diversa. Impieghi nel campo tecnico, di sviluppo e riparazione di tecnologia diventeranno sempre più preponderanti, come risposta al cambiamento dell’ambiente occupazionale stesso.

 

 

Bibliografia

(2016) Amazon.com

Focus, (2016) “Come funziona Amazon GO, il negozio intelligente e senza cassa”.

Day Matt (2018). “Amazon Go cashierless convenience store opening to the public”. Seattle Times.

Automazione e alienazione

I distributori automatici hanno l’indubbio beneficio di svolgere compiti di vendita senza che vi sia necessità di personale dedicato. Questo però va tutto a discapito delle relazioni umane del processo di vendita. E’ interessante riflettere su come evolverà il rapporto umano fra venditore ed acquirente.

Se nel passato la relazione fra queste due figure era una parte importante del processo di vendita, oggi l’online shopping e la sempre maggiore enfasi posta sull’automazione hanno fortemente ridotto l’importanza e la diffusione di questi tipi di interazione. Gli sviluppi più innovativi nel campo del vending prevedono che ai potenziali acquirenti sia fornito il prodotto che cercano nel minor tempo possibile, ciò significa che le interazioni sono ridotte il più possibile. Tuttavia la comunicazione, il rapporto con altre persone, il confrontarsi con esse sono sempre stati aspetti importanti del processo di acquisto. L’espansione di servizi garantiti dai distributori automatici, che non si limitano più solo ad alimenti, comporta che per l’acquisto di sempre più prodotti le persone si rivolgeranno a servizi automatizzati. I benefici in termini di tempo e di riduzione della forza lavoro impiegata nel campo delle vendite sono innegabili e probabilmente necessari in un futuro che ci vede sempre più impegnati. Bisogna tuttavia considerare come andrà a perdersi tutta quella complessa rete di rapporti umani legata alle occasioni di incontro scaturite dall’andare ad acquistare qualcosa.

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E’ dunque possibile che risulteremo impoveriti nelle nostre interazioni umane a causa del desiderio di eccessiva semplificazione e velocizzazione dei rapporti? E’ possibile che lo sviluppo tecnologico vada ad alienarci dalla società tradizionalmente concepita? Chi scrive crede che la colpa non sarà della macchinetta del caffè. Non interamente almeno.

 

Bibliografia

Raja Parasuraman, (2010) “Complacency and Bias in Human Use of Automation: An Attentional Integration”

Cotgrove, S. (1972). “Alienation and Automation.” The British Journal of Sociology.

Distributori automatici e salute

Come il “subito e ora” può avere conseguenze negative

Su questo stesso blog abbiamo già presentato gli innegabili benefici della velocità e comodità di utilizzo delle vending machines. Tuttavia non sempre la filosofia che queste promuovono è percepita positivamente. I rischi alla salute collegati alla diffusione delle macchinette hanno dato origine ad un acceso dibattito, anche in ambito accademico.

Dove questo tema è più sentito, in particolare America e Cina, numerosi esperti hanno messo in evidenza come i distributori automatici possano essere direttamente collegati all’emersione di effettivi problemi di salute, in particolare l’obesità.

La policy sui distributori automatici, riproposta nel 2012 dal “Counsil of Clinical Affairs” americano si concentra in particolare modo sulla collocazione di macchine all’interno di istituti scolastici. La facilità di accesso ai prodotti venduti dai distributori automatici, nella maggior parte dei casi bibite zuccherate o snack, dalle sbilanciate proprietà nutritive, e la preferenza dei ragazzi a servirsi delle macchinette invece di avere pranzi completi ha indotto il consiglio ad introdurre limitazioni sulla loro distribuzione in scuole e luoghi di aggregazione di giovani. Il problema è che la gran parte di snack e bibite sono oggetto di campagne di marketing aggressivamente indirizzate alle fasce più giovani della popolazione, su cui la pubblicità ha forte effetto.

La soluzione proposta dal Consiglio è stata di promuovere l’educazione all’alimentazione e di favorire proposte che rendessero più accessibili alimenti sani ai giovani.

Tuttavia è evidente come gli interessi economici delle grandi case di produzione di soft dirinks e snack americani vadano nella direzione contraria a queste proposte.  Ad oggi la percentuale di obesità fra i giovani statunitensi si aggira fra i 20 e i 35 punti percentuali, a seconda delle fasce di età.

Anche nell’opinione pubblica il problema si è fatto sempre più pressante e recentemente stanno avvenendo cambiamenti in tal senso. I giovani sono incoraggiati a compiere pasti completi in luogo della consumazione di snack, e i produttori di distributori stano aggiornando la scelta dei loro prodotti con alimenti più sani. L’importanza di questi sviluppi è assoluta, l’introduzione di abitudini alimentari in giovane età infatti spesso si trasmette anche all’età adulta.

E’ interessante però notare come in Giappone, luogo di altissima concentrazione di distributori automatici la percentuale di popolazione obesa sia fra le più basse del mondo notare, il 3% del totale (ancora più bassa fra i giovani). Non è quindi il distributore automatico in sé a favorire l’emersione problemi alimentari, quanto una combinazione di fattori socioculturali e tecnologia, che in determinati casi, America e Cina, risulta avere effetti negativi.

Bibliografia

Ogden, C.L., Carroll, M.D., Curtin, L.R., Lamb, M.M., Flegal, K.M, (2007-2008) “Prevalence of high body mass index in US children and adolescents”.

Berkey, C.S., Rockett, H.R., Field, A.E., Gillman, M.W., Colditz, (2004). “G.A. Sugar-added beverages and adolescent weight change”. 

Leonora Dannelke (2011). “Today’s dietitian”.

Come funziona un distributore automatico?

La logica di utilizzo di un distributore si basa sullo scambio di valuta per un oggetto. Dopo che il pagamento è stato effettuato, il prodotto risulterà disponibile in due modi:

  • la macchinetta rilascia il prodotto nel vano situato generalmente in basso
  • attraverso lo sblocco di una porta o di un cassetto, oppure girando una manopola

Alcuni prodotti devono essere preparati per essere disponibili. Ad esempio, i biglietti sono stampati o magnetizzati sul momento, mentre il caffè viene preparato in modo fresco. Una delle forme più comuni di distributori automatici, ossia le macchinette degli “snack”, utilizza spesso una bobina metallica, che, una volta ordinata, ruota per rilasciare il prodotto.

Una ticket machine che funziona girando una manovella

 

Una vending machine “a gettoni” in un Hotel

 

L’importanza del processo di funzionamento di queste macchine non è da sottovalutare. Essa rispecchia sia l’avanzamento tecnologico della società in cui si sviluppa, sia le necessità delle persone che ne fanno utilizzo. Come del resto avviene per tutti gli oggetti, i distributori automatici rappresentano fotografie di un particolare momento. Senza fermarsi all’aspetto più esteriore, questi oggetti rappresentano ciò che i produttori ritenevano essere sufficientemente necessario per un preciso momento storico e per un preciso luogo da investire in essi.

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Moderne politiche che scoraggiano il fumare rendono ad oggi impossibile per un produttore creare una macchina che fungesse da accendino. Nel 1951 ad Amburgo è evidente che rischi e pericoli del fumo non fossero ancora percepiti dall’opinione pubblica.

 

 

 

 

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L’avanzamento tecnologico ha oggi reso inefficiente l’utilizzo di carbone, ma circa cinquanta anni fa l’uso era ancora sufficientemente diffuso da poter garantire l’installazione di un distributore che lo erogasse.

 

 

 

 

Bibliografia

Nicole LaMarco, (2018) “Step-by-Step Process of How a Vending Machine Works”

 

Il “successo” mondiale dei distributori automatici

Perché i distributori automatici hanno avuto così tanto successo nel corso della storia?

Il vending si è adattato per soddisfare le necessità dei propri clienti, via via che queste evolvevano. Ecco i principali motivi, economici e culturali del loro successo odierno.

  • CONVENIENZA

I distributori automatici risultano convenienti per tutte le persone che non hanno molto tempo a disposizione. Sono apparecchi alla moda, che offrono una grande varietà di prodotti, richiesti dal consumatore. Ad esempio, si possono acquistare vari prodotti senza mai lasciare il posto di lavoro. E’ possibile comprare gli articoli, in ogni momento della giornata, anche quando i grandi magazzini sono generalmente chiusi.

  • FUNZIONI DEL VENDITORE

I prodotti offerti possono essere anche personalizzati per soddisfare al meglio le richieste dei clienti.  I venditori sono responsabili di rifornire regolarmente le macchinette. Forniscono inoltre la manutenzione necessaria per garantire il corretto funzionamento dei distributori. Ciò consente alle aziende di svolgere le proprie funzioni durante la giornata, senza doversi assumere le responsabilità derivanti dalle operazioni giornaliere di un distributore automatico.

  • GRANDE VARIETA’

All’interno delle macchinette, si possono trovare grandi varietà di bibite calde e fredde, e snack dolci o salati. Alcune macchinette inoltre, vendono anche materiali non deperibili come giornali e francobolli. Nei grandi aeroporti, si possono trovare distributori automatici di grosse aziende di elettronica, come ad esempio “Best Buy” che erogano prodotti di elettronica di consumo come smartphone, cuffie e tablet. Nelle stazioni ferroviarie invece sono presenti i distributori automatici di Ticket per i vari treni e autobus.

Best Buy Vending Machine

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Tickets vending machine

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Newspaper vending machine

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  • TEMPO E DENARO

I distributori automatici principalmente permettono ai loro clienti di risparmiare una grande quantità di tempo. Non è necessario fare la coda, e si possono avere i prodotti che si desiderano in pochi minuti. Inoltre, le macchinette automatiche non necessitano di dipendenti a tempo pieno. Come citato in precedenza, serve soltanto il personale necessario per la manutenzione.

 

Bibliografia

http://www.healthyvending.com/guides/how-to-start-a-vending-machine-business/

Susan Ward, (2018) “How to Start a Vending Machine Business”